
TUTTI I SIGNIFICATI DELLA MANUTENZIONE E I CONFRONTI TRA LE NOME
Le differenze di linguaggio nel settore del vuoto e delle tecnologie
Per comprendere qualsiasi tecnica è necessario occuparsi dapprima sulla chiarezza nella comunicazione. Vuol dire che i riferimenti, i simboli e le informazione non sono sufficienti, da sole, a far capire che cosa veramente possano significare e come si possano usare. Ad esempio, anche se studiato bene a scuola, rimane ancora faticoso capire la densità espressa in Centipoise anziché Centistokes e rapportarsi alla velocità espressa in miglia orarie anziché in Km/h, e così via. In sintesi, risulta difficile capire rapidamente se il dato esprime in modo chiaro che un determinato liquido sia denso oppure più fluido e se un determinato movimento sia veloce oppure più lento.
Nella misura del vuoto accade la stessa cosa. Oggigiorno permangono difficoltà nel capire le differenze tra mbar e Torr, nel rapportarsi col hPa e col mPa, oppure nell’identificare la depressione espressa in -76 cm oppure in 10,33 metri di colonna d’acqua. Accade che cultura ed abitudini limitano la flessibilità mentale anche tra coloro che masticano le materie tecniche. Addirittura negli anni ’60, il grado di vuoto non era ben chiaro, perché non esisteva una standardizzazione che potesse fornire un dato uniforme per tutti gli interlocutori. Capitava che le stesse categorie di pompe avessero misure diverse sui cataloghi dei costruttori, aprendo le porte a delle lotte furibonde nelle trattative commerciali. Si assisteva a manipolazioni dei venditori che riuscivano a concludere trattative solo perché il catalogo certificava la miglior qualità della pompa se il vuoto era di 0,001 Torr anziché di 0,001 mbar. Invece attualmente si guarda di più al marketing ed al prezzo, a discapito della qualità e delle prestazioni che realmente servono per l’efficienza del processo. E’ il passare dei tempi. Pertanto, siamo fermamente convinti che debbano rimanere lontani i tempi in cui si capiva “Roma per Toma” (La città per il formaggio).
Che cosa è la manutenzione
Come detto sopra, oltre al significato è importante sviluppare la facile comprensione per ottenere una flessibilità mentale tale da poter capire con dimestichezza il principio, il significato e la grandezza del dato.
Fissare dati e riferimenti è quindi solo l’inizio della comprensione. Siccome la manutenzione non ha dati numerici significativi, è necessario formulare un elenco di riferimenti precisi e relativi al tipo di lavorazione.
Innanzitutto il termine “manutenzione” è generico, spesso vago e malinteso, tant’è che da sempre si è cercato, se non di spiegarne l’effettivo significato, almeno di regolamentarlo. Alcuni cenni storici:
- In Italia molti sono i riferimenti ed i più importanti sono stati estratti nell’ambito dei lavori pubblici (Legge Merloni 109/94) almeno per regolamentare quelle operazioni necessarie per stilare un contratto ed evitare incomprensioni e reclami. Mentre per l’organizzazione e per le modalità ci si riferisce a studi internazionali.






- Nel 1963 l’OCSE diede la prima definizione originale di manutenzione. Da allora molte cose sono cambiate e, particolarmente negli anni ’80, sono state formulate nuove teorie, non ancora compiutamente applicate.
- Nel 1963 la definizione era: “S’intende per manutenzione quella funzione aziendale alla quale sono demandati il controllo costante degli impianti e l’insieme dei lavori di riparazione e revisione necessari ad assicurare il funzionamento regolare e il buono stato di conservazione degli impianti produttivi, dei servizi e delle attrezzature di stabilimento”.
- Nel 1970 la manutenzione fu recepita come “scienza della conservazione” e venne coniato il neologismo Terotecnologia che dal greco “terein” conservare, prendersi cura di, quindi tecnologia della conservazione. La British Standard Institution, fondata nel 1901, diede questa definizione: “La terotecnologia è una combinazione di direzione, finanza, ingegneria ed altre discipline, applicate ai beni fisici per perseguire un costo economico del ciclo di vita ad esse relativo. Tale obiettivo è ottenuto con il progetto e l’applicazione della disponibilità e della manutenibilità agli impianti, alle macchine, alle attrezzature, ai fabbricati ed alle strutture in genere, considerando la loro progettazione, installazione, manutenzione, miglioramento, rimpiazzo con tutti i conseguenti ritorni di informazioni sulla progettazione, le prestazioni ed i costi”
- Negli anni ’80, la UNI 9910 poi divenuta UNI 10147 definì la manutenzione come: “La combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere e a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”.
- Nel 2003 queste norme furono sostituite dalla UNI EN13303, che definisce la manutenzione come “La combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, previste durante il ciclo di vita di un’entità, destinate a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”.
- All’inizio degli anni ’80, Sejiki Nakajima definì l’insieme delle esperienze condotte presso la Toyota Motors col termine di Total Productive Maintenance (TPM – Manutenzione Produttiva).
Questo modello di Management della manutenzione ha integrato i concetti di ILS (Logistica Integrata), Terotecnologia (Gran Bretagna) e RCM (Reliability Centered Maintenance - USA) nati negli anni ’60 nel settore aerospaziale, nucleare e militare.
L’espressione di questi criteri si è manifestata in una standardizzazione attraverso documenti e manuali con dei criteri espressamente organizzativi.
La TPM ha saputo coniugare i principi della manutenzione preventiva, con l’esperienza degli utilizzatori, il lavoro di gruppo e più in generale quell’insieme di principi di Tecniche Produttive Giapponesi che mette al centro dell’attenzione manutentiva l’utilizzatore.
Il metodo TPM è alla base della creazione del WCM World Class Manufacturing, strumento applicato all’industria automobilistica ed alla sua componentistica ed è stata una delle leve che hanno determinato la svolta del settore produttivo in Italia in questi ultimi anni.
- Fissare i riferimenti precisi per fare manutenzione
La Manutenzione è un argomento ancora molto dibattuto perché considera molti fattori che necessariamente si intrecciano e si sviluppano insieme. Il passaggio generazionale è avvenuto a tappe negli ultimi 50 anni, ricercando affinamenti continui secondo le Teoria dell’affidabilità:
>>> ILS Logistica USA
>>> Terotecnologia costo del ciclo di vita Gran Bretagna
>>>TPM Manutenzione olistica Giappone
>>>World Class Manufacturing Gruppi di lavoro USA
>>>Sistemica Ingegneria di Manutenzione e scienza della tecnologia Sfruttamento economico
Per avere un’idea di classificazione della manutenzione, semplifichiamo in una tabella alcune nomenclature a cui le norme si riferiscono e che prendono in esame alcune attinenze tecniche ed amministrative, come il tipo di azione specifica, il rischio patrimoniale e l’accrescimento del valore patrimoniale.
MANUTENZIONE (ITALIANO) | MAINTENANCE (ENGLISH) | DEFINIZIONE BREVE | TIPO DI INTERVENTO NEL VUOTO | RIFER NORMA 10147 (9910) | INCREMENTO DEL VALORE PATRIMONIO | COSTO INTERVENTO | RISCHIO PATRIMONIO |
MANUTENZIONE | MAINTENANCE | Mantenimento | Intervento tecnico | 3.1 | NO | B | A |
SENZA MANUT | MAINT FREE | Senza controlli | Solo controllo del vuoto | NO | B | A | |
AUTONOMA | AUTONOMOUS | Azione generica dell'utilizzatore | Tecnico interno | 3.12 | NO | M | A - E |
PREVENTIVA | PREVENTIVE | Azione anticipata | Controllo analitico | 3.9 | NO | B | M |
STATISTICA | TIME BASED | Predeterminata | Periodica a cicli | 3.9.1 | NO | M - A | B - M |
PREDITTIVA | PREDICTIVE | Procedura anticipata | Controllo procedurale | 3.9.2 | NO | B - M | B |
SECONDO CONDIZIONE | CONDITION BASED | Controllo anticipato | Controllo di una soglia | 3.9.3 | NO | B | B |
ORDINARIA | STANDARD | Buon funzionamento | Sostituzione guarnizioni | 5. (11063-4.1) | NO | B - M | B - M |
STRAORDINARIA | EX PROACTIVE | Ripristino funzionale | Sostituzione guarnizioni e parti | NO - SI | A | B - M | |
CORRETTIVA | CORRECTIVE | Ripristino funzionale | Corretto funzionamento | 3.7 | NO | B | M |
MIGLIORATIVA | PROACTIVE | Azione di miglioramento | Modifica strutturale | 3.10 | SI | M | B - M |
INCIDENTALE | BREAKDOWN | Occasionale a guasto | Ad ogni avaria o guasto | 3.7 | NO - SI | A - E | A - E |
OPPORTUNISTICA | DEFERRED | A fermo programmato | Possibile ad ogni fermo | 191.07.16 | NO - SI | M | M |
PRODUTTIVA TOTALE | TOTAL PRODUCTIVE | Tecnica di management | Tecnica direzionale | 3.11 | SI | M - A | B - M |
GLOBALE | GLOBAL | Servizio di stabilimento | Servizio completo ed accessorio | (10685) | NO | M - A | M |
STRATEGICA | STRATEGIC | Studio degli accorgimenti | Pianificazione specialistica | NO | M - A | M | |
INGEGNERISTICA | ENGINEERING | Studio di affidabilità | Controllo e affidabilità | NO - SI | M - A | M | |
GESTIONE | MANAGING | Gestione strutturata | Specialistica di settore | M | B | M | |
MAN ESTERNA | OUTSOURCING | Terziarizzazione | Tecnico esterno | NO | B | M | |
MESSA A NORMA | REVAMPING | Messa in sicurezza | Adeguamento generazionale | Lg 626/94 e altre | SI | M | B - M |
QUALITA' | QUALITY MAIN | Miglioramento Proattivo | Qualità di prodotto e di processo | SI | M | B - M | |
ECCELLENZA | WORLD CLASS | Organizzazione di eccellenza | Incremento delle prestazioni | SI | M - A | B - M | |
TEMPO MEDIO FRA GUASTI | MTBF | Tempo medio tra un guasto e l'altro | Calcolo presuntivo o plausibile statistico | 4.7 | NO | B | M |
TEMPO MEDIO FRA MANUTENZIONE | MTBM | Tempo medio tra una manutenzione e l'altra | Calcolo presuntivo o plausibile statistico | 4.8 | NO | B | M |
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